Non è ancora entrata nel vivo la campagna abbonamenti (circa 8mila tessere sottoscritte finora) e neanche quella relativa al marketing ma il Napoli può già fare affidamento su una bella cifra per ripianare le perdite e programmare il futuro con relativa tranquillità.Il ritorno in A ha prodotto la prima cascata di euro sul club di De Laurentiis. Trentasei li ha garantiti solo Sky dopo aver constatato il forte interesse sul territorio nazionale degli appassionati di fede partenopea; sette li verserà Mediaset Premium che spera di coinvolgere sempre più fans alle sue trasmissioni; cinque, il main sponsor (l’acqua Lete) che grazie all’abbinamento con il Napoli ha visto lievitare il proprio fatturato; e quattro, lo sponsor tecnico ( la Diadora) che dopo il divorzio dalla Roma ha deciso di puntare tutto su una sola squadra in Italia, il Napoli appunto.Cinquantadue milioni di euro, quindi, risultano già alla voce- entrate della società che ha appena tre anni di vita ma che si trascina il disavanzo accumulato per rilevare il titolo dal Tribunale nel 2004 (29.5 milioni di euro) e le perdite relative alla prime tre gestioni (2 anni di C1 e uno di B), circa trenta milioni complessivi di euro.I costi gestionali finora sono risultati sempre maggiori dei ricavi perchè forte era l’esigenza di bruciare le tappe. Oggi, però, il Napoli è in condizione di guardare avanti con un’altra ottica. Si comincia a respirare. E si possono programmare anche investimenti importanti. Dal marketing, dagli abbonamenti, dal merchandising e da altri introiti minori, il Napoli potrà incrementare il proprio fatturato in maniera esponenziale. Ed a medio termine, la società retta da De Laurentiis è destinata a ritagliarsi uno spazio importante nel panorama calcistico nazionale. Tutto dipende anche dalla gestione tecnica che ricade sulle spalle di Pierpaolo Marino: se sarà oculata e lungimirante, gli orizzonti si schiuderanno ancora di più. Altrimenti, il progetto rischia di trasformarsi in una bella incompiuta.Finora, però, il gradimento della campagna acquisti non riscontra consensi tra la tifoseria. Pur apprezzando i giovani arrivati alla corte di Reja ( Hamsik, Gargano e Lavezzi) c’era chi si aspettava un colpo di mercato di un certo rilievo. Sfumato Rolando Bianchi, non agganciato Pellè, il Napoli è rimasto a guardare. Nè i nomi che circolano in questi giorni ( escluso Brighi) sembrano riscaldare più di tanto i sostenitori di fede azzurra. La disponibilità da parte di De Laurentiis ad investire su giocatori di sicura affidabilità c’è ma il temporeggiamento di Marino, l’attendismo di Reja e talune complicazioni di mercato rischiano di provocare un cortina di gelo tra squadra e pubblico già prima di iniziare il campionato.Al momento, il Napoli per disputare un campionato dignitoso necessita di un altro difensore collaudato e con caratteristiche specifiche (rapido e scattante), di un centrocampista di forte personalità, e di un attaccante capace di fare reparto e di integrarsi con Calaiò. Le indicazioni delle prime amichevoli hanno messo in evidenza le qualità tecniche di Hamsik, il dinamismo di Gargano e qualche giocata di Lavezzi. Troppo poco per far decollare una campagna abbonamenti già caratterizzata da un aumento prezzi considerevole. Ancora poco per scatenare l’interesse di nuovi sponsor. Il marchio tira come prima e più di prima, cinquantadue milioni di euro sono già al sicuro ma se non arriva un segnale preciso dal fronte tecnico, il Napoli è destinato ad un campionato anonimo. E per il ritorno in A dopo anni di patimenti, non sembra il massimo delle aspettative per i sei milioni di tifosi sparsi nel mondo. Tantomeno per De Laurentiis abituato a pensare in grande.
Fonte: Corriere dello Sport
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