Gargano: "Sono un gladiatore"

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L’Uruguay è nei quarti e nel ritiro in terra venezuelana Oscar Washington Tabarez, il ct de «la celeste», rafforza ancor di più la consegna del silenzio. Vietato parlare del futuro. Ovvero del mercato. Ma come si fa a restar zitti davanti all’occasione della vita? No, Walter Alejandro Gargano Guevara, il nuovo acquisto azzurro non ce la fa a tenersi dentro la soddisfazione. Anzi, la felicità. «Sì, sono felice. L’Europa, l’Italia con il suo importante campionato, il Napoli che ha grandi progetti: non potevo chiedere di meglio». Lei l’erede di Francescoli, di Fonseca e di Montero. «Ma anche di Bogliacino e Amodio». Ne ha parlato con loro, li ha sentiti? «Ho parlato con Bogliacino. Mi ha detto che Napoli è una città fantastica e il calcio è una componente importante della vita dei napoletani». Quando ha saputo che col Napoli era fatta? «Sapevo già da un po’ che il Napoli era interessato a me. Ma il mio procuratore era in contatto anche con altri club, soprattutto spagnoli». E poi? «Le mie preferenze erano per l’Italia e ho sperato che con il Napoli la trattativa andasse in porto. Ero al corrente di tutto, ovviamente». Però c’è ancora differenza, distanza sull’ingaggio. «Se c’è ne discuteranno il mio procuratore con i dirigenti azzurri». Perché il Napoli? «Perché è un club importante. Perché ha progetti ambiziosi e voglio farne parte. Sono convinto che in pochi anni il Napoli tornerà nel calcio internazionale». Del calcio italiano che cos’è che più le piace? «Il livello. Lo giudico altissimo. E poi giocare nella terra e nel calcio dei campioni del mondo sarà una bella sensazione». C’è un calciatore italiano che l’affascina di più? «Mi piace Gattuso. Sente di somigliargli pure un po’? Per carattere e per modo di giocare». Si spieghi meglio. «Come lui anch’io esco dal campo che sono uno straccio. Non mi risparmio e non mi arrendo mai. Sono un combattente. Corro molto. Il movimento, il dinamismo sono le mie caratteristiche». E poi? «Mi piace non dar respiro all’avversario. Credo che il pressing a centrocampo sia un buon sistema di gioco». Marino, il direttore generale azzurro, dice che lei somiglia più a Pizarro. «Mi sembra un gran bel complimento». Arriva a Napoli da campione d’Uruguay con il Danubio. «Beh, al Danubio devo tanto, praticamente tutto. Per la prima volta lascio la mia casa e il mio Paese, ma so che parto per l’appuntamento più importante della mia carriera». Tabarez dice che lei è un gladiadore. «Sì, mi riconosco». Però Tabarez non le dà molto spazio in Nazionale. «Ho ventitré anni e sono felice di far parte della Nazionale. Posso aspettare». Nel Napoli, però, dovrà fare le cose con un po’ più di fretta: ambientarsi e diventare protagonista del centrocampo in breve tempo. «Non mi spaventa. Sono un gladiatore e in genere ai tifosi piace chi in campo non si risparmia niente».
Fonte: Il Mattino


1 commento:

1Neurona ha detto...

Excelente e informativo blog.
Ciao.

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