In un campionato, quello del ritorno in serie A, il Napoli ha visto più che triplicato il valore del suo parco calciatori. Dai 17 milioni di euro spesi per acquistare i loro cartellini, ai 56 milioni che rappresentano il loro valore attuale. Prodigi economici dovuti alla promozione. Non a caso, sono tantissimi i calciatori di Reja che fanno gola ad altri club. In primis, naturalmente, c’è Calaiò, il capocannoniere della squadra, ma De Laurentiis ha ribadito quanto già dichiarò dopo il ritorno in serie B della squadra: «Calaiò non lo cediamo per nessuna cifra. I calciatori bravi, il Napoli li conferma, non li mette sul mercato». Oggi, Calaiò è quotato attorno ai 10 milioni di euro. E sono tanti i club (Torino, Cagliari, Lazio, Bologna, Fiorentina, Lazio) che si sono interessati a lui. Secca la replica di Marino: «Calaiò non è in vendita». Il dg ha avuto precise indicazioni dal presidente: «Dovremo varare una squadra competitiva degna della passione e del calore della gente di Napoli, una squadra che sappia ben figurare anche in A, capace di classificarsi tra le prime dieci formazioni del campionato». Marino ha iniziato il suo lavoro che in precedenza ha dato i suoi frutti. A parte l’ingaggio di Calaiò, va dato atto a Marino di aver acquistato elementi interessanti che hanno contribuito a far lievitare il capitale-calciatori. Basterà ricordare i nomi di Bogliacino, di Garics, di Cannavaro, di Iezzo, di Domizzi. Marino ha anche assicurato al Napoli elementi a parametro zero come Cannavaro, Iezzo, Dalla Bona. «Il grande merito è di Marino che è riuscito a portare a Napoli calciatori bravi ad un costo contenuto. Oggi, il Napoli vede lievitare il loro valore ed io non posso che fare i complimenti a Marino», osserva De Laurentiis. Marino vanta un singolare quanto pregevole primato: con lo stesso club, il Napoli, ha ottenuto successi in tre campionati diversi: scudetto (più la coppa Italia) in serie A e due promozioni, dalla C1 in B e dalla B in A. Un primato che nessuno potrà eguagliare. Non per lo scudetto, ma perchè il Napoli non sarà più in C. Indubbiamente, se il capitale-calciatori è sensibilmente lievitato il merito è anche di Reja che ha saputo alternare le forze in campo dando a tutti la possibilità di mettersi in evidenza. Va anche sottolineato che alcuni calciatori del gruppo storico, quello del ritorno del Napoli in B, sono stati spesso bravi nel farsi preferire ad elementi costati di più e con ingaggi ben superiori. Soprattutto due: da Bucchi e da De Zerbi tutti si sarebbero aspettati un rendimento migliore. Entrambi hanno dato un contributo al di sotto delle loro indubbie possibilità.
Fonte: Il Mattino
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