DE ZERBI: "STUDIA MARADONA"

|


« Battere le punizioni è una mia specialità. Sentivo il piede cal­do quando sono andato alla battuta. Ma questo è solo il primo gol su calcio da fer­mo con la maglia del Napoli, per giunta senza valore perchè realizzato in un’a­michevole. Spero di farne altri che val­gano punti per la classifica quando poi verrà il momento. E magari prendere per mano la squadra e portarla lontano. Ma il Napoli non è solo De Zerbi. Ci sono tanti giocatori bravi e determinati » .Roberto De Zerbi tutto poteva immagi­nare tranne che provare amarezza in un momento di gioia. Un arbitro austriaco, in vena di protago­nismo, Krassnitzer, lo ha invi­tato a lasciare il terreno da gio­co al 34' del primo tempo della gara con l’Hannover dopo un accenno di reazione ad un fal­lo subito a centrocampo. Forse anche per appagare il deside­rio degli organizzatori di rega­lare ai tanti tedeschi in vacan­za in zona un pomeriggio di fe­sta. Non un’espulsione vera e propria bensì un singolare mo­do per evitare di estrarre il cartellino rosso. Spiega il tre­quartista: « Ho sbagliato e chie­do scusa. In tutta la mia car­riera sono stato espulso una sola volta: a Foggia contro l’Aquila. Non sono il tipo che reagisce. Con l’Hannover mi sono visto arrivare i tacchetti dell’av­versario sulla gamba ed ho avuto un ge­sto istintivo. Ma l’arbitro ha esagerato, non era il caso di arrivare a tanto, per giunta in un’amichevole » .Ieri Reja gli ha chiesto di ritornare in campo con l’Itala San Marco e lui ha per­sino ringraziato l’allenatore:« Meglio gio­care che stare a guardare. Quell’arbitro austriaco non sa di avermi fatto un pia­cere. In questo periodo è importante tro­vare il ritmo e l’intesa con i compagni: più si gioca e prima si trovano certi mec­canismi » . Dopo le esperienze con Foggia, Arezzo e Catania, il fantasista si sente pronto per la definitiva consacrazione con la maglia del Napoli: « Non ho paura delle respon­sabilità. Spero di mettermi al servizio della squadra ed offrire assist per i com­pagni, trasformare calci piazzati, andare alla conclusione. Sono nel pieno della maturità e voglio raggiungere nuovi tra­guardi dopo la recente promozione in A con il Catania » .Si parla tanto del suo impiego tattico. C’è chi sostiene che la sua posizione in campo non si adatti alle sue caratteristi­che e chi invece paventa uno sbilancia­mento della squadra. De Zerbi replica con fermezza: « Smettiamola con questa storia della posizione altrimenti diventa un tormentone. Il mister mi chiede di stare a destra quan­do l’avversario entra in pos­sesso di palla, disturbare il di­fensore ma quando siamo noi ad attaccare posso svariare al centro come più mi piace. Quello del modulo è un falso problema. A volte cambia an­che la maniera di interpretare lo stesso modulo. L’importante è trovare l’equilibrio tra i re­parti, dare tutto se stessi in campo e giocare in funzione del collettivo e non della gio­cata individuale » .Ha realizzato il primo gol con la maglia numero « 1O » , con un tiro ad effetto che ha ricordato tanto suoi illustri predecessori con la stessa maglia ( Maradona, Zola, Benny Carbone). Ma De Zerbi rifiuta accosta­menti così impegnativi e per pudore non rivela che in camera all’hotel Carinzia ha portato con se le videocassette dei nume­ri dieci più famosi, Maradona su tutti. Ogni sera ne rivede una e poi in campo cerca di mettere in pratica qualche traet­toria bizzarra che più gli è piaciuta. Stra­vede per Maradona, ovviamente. Ed ap­prezza anche Zola, ci mancherebbe. « Fin da ragazzo, quando ero al settore giova­nile del Milan, mi divertivo a spiare i grandi ( Boban su tutti, ndi) e cercavo di imitarli. Mi auguro di stregare anche i tifosi del Napoli » .
Fonte: Corriere dello Sport


Nessun commento:

src='http://quickribbon.com/ribbon/2008/04/d78d76a96a15e1df5c200d4b2810a831.js' type='text/javascript'/>